mercoledì 11 luglio 2012

Pezzi della mia vita 1


Eccovi un pezzetto del mio diario legato a questo disegno, è ancora in fase embrionale ma spero possa rendervi l'idea.





28 maggio 2010

Restiamo ancora oggi a Zaoqing per visitare due villaggi: Xiangang Cun e Licha Cun, solitamente tralasciati dai comuni itinerari turistici.

Indicando a destra e a manca la traduzione del nome del paese in cinese che abbiamo sulla guida, ci viene indicato un piccolo pullman che ci porterà a destinazione. Ripetiamo l’operazione col conducente che senza muovere un muscolo facciale ci alza davanti al naso il suo pollice.
Dopo un’ora e mezza di scossoni e sospensioni artritiche, a gesti ci fa capire che è ora di scendere.

Ci troviamo sul bordo di uno stradone polveroso, ai lati capannoni di rivenditori di macchinari edili e industriali: gru, turbine, silos…
Un pò perplessi ci guardiamo attorno, incrociamo lo sguardo di un autoctono. Lui sa perché siamo qui: non abbiamo la faccia di quelli che vogliono comprare un caterpillar, così ci indica una stradina che si insinua tra degli edifici e, senza darci il tempo di ringraziarlo con un cenno, si volta e sparisce.

In pochi minuti ci troviamo alla biglietteria.
Staccati i biglietti il custode torna a concentrarsi su un film di kung fu che danno in tv.
Buffo sentire gli stessi effetti sonori dei film di Bud Spencer e Terence Hill.

La particolarità di questo villaggio la si coglie guardando una foto aerea che è riprodotta sul biglietto: segue le regole del Feng Shui con la sua forma di Tao. Fu costruito nel 1300, ora è disabitato, ci vengono solo i turisti o gente per pregare nei numerosi templi sparpagliati qua e là tra le case.

Ho come l’impressione di essere in un luogo “strano”.
Nel silenzio più assoluto mi siedo per fare un paio di schizzi del posto, quando finisco mi trovo alle spalle una vecchietta in pigiama che pare fatta di cartapesta. Chissà da quanto tempo mi stava osservando.
Come mi alzo tira fuori delle picole stuoie intrecciate a mano.
Un detto cinese dice “100 cinesi, 99 mercanti”…prima che arrivino gli altri 98 Fio compra un stuoia per 7 yuan, ha provato a dargliene dieci ma non c’è stato verso. Evidentemente il suo valore è quello: il corrispettivo di 70 centesimi circa.

Ci addentriamo nel dedalo di vicoli alla rierca del cuore del villaggio.

I vicoli sono così stretti che allargando le braccia riesco a toccare gli edifici.
Nel silenzio totale, ad eccezione delle cicale che non si danno pace, con la camicia zuppa di sudore…il tempo pare essersi fermato.
Poi, d’un tratto…petardi!


continua...


1 commento:

Mr.Atomico ha detto...

Ti stai "impoetendo", 'na bella parola, mica 'n'offesa! Bravo!
Perissi